Teoria del caos fra psicologia e quantistica: spiegazione semplice.

La teoria del caos, spesso percepita come uno studio di fenomeni imprevedibili e disordinati, ha rivelato che anche nel caos più profondo possono esistere schemi di ordine nascosti. Questo concetto può essere affascinante se applicato alla psicologia, specialmente attraverso la lente delle teorie di Carl Gustav Jung.

Caos e Ordine: due facce della stessa medaglia

Immagina di osservare un turbolento torrente di montagna. A prima vista, sembra puro disordine: acqua che schizza in tutte le direzioni, rocce bagnate, spruzzi casuali. Questo è il caos. Ora, se guardi più attentamente, noterai schemi ripetitivi, correnti che si formano, vortici che seguono leggi fisiche precise. Questo è l’ordine nascosto nel caos.

La stessa dinamica può essere trovata nella psiche umana. Secondo Jung, la nostra mente è costituita da due componenti principali: l’ego cosciente e l’inconscio. L’ego è quella parte di noi di cui siamo consapevoli, che cerca di mantenere un senso di stabilità e ordine nella nostra vita quotidiana. L’inconscio, invece, è quella parte nascosta della nostra mente, piena di pensieri, ricordi e impulsi che non siamo sempre in grado di controllare.

La psiche come sistema dinamico

Per capire meglio come queste parti interagiscono, possiamo pensare alla psiche come a un sistema dinamico, simile a un ecosistema naturale. Questo sistema non è statico; è in continuo movimento, influenzato da molteplici fattori interni ed esterni.

Proprio come i sistemi fisici studiati nella teoria del caos, la psiche è complessa e può passare da momenti di stabilità (ordine) a momenti di instabilità (caos) e viceversa. Ad esempio, una persona può vivere una vita apparentemente stabile fino a quando un evento traumatico non provoca un periodo di caos emotivo. Tuttavia, questo caos può portare a una nuova forma di ordine, una nuova comprensione di sé, una crescita personale.

Sincronicità e acausalità

Uno degli aspetti più affascinanti della teoria del caos è che certi cambiamenti nei sistemi complessi non seguono sempre una relazione di causa-effetto chiara e lineare. Jung ha introdotto il concetto di sincronicità per descrivere eventi che sembrano collegati non attraverso una causa diretta, ma attraverso un significato profondo.

Ad esempio, potresti pensare intensamente a una persona che non senti da anni e ricevere una sua chiamata il giorno dopo. Questi eventi sincronici sembrano sfidare la logica causale tradizionale e possono essere visti come manifestazioni di una connessione più profonda tra l’ordine e il caos nella psiche.

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L’inconscio come margine di caos

Jung suggerisce che l’inconscio personale funge da “margine di caos” nella psiche. Questo significa che l’inconscio è quella zona intermedia dove avviene la transizione tra il caos dell’inconscio collettivo (contenente archetipi e memorie universali) e l’ordine dell’ego cosciente. È in questo “margine di caos” che la psiche trova la sua maggiore creatività e potenzialità di trasformazione.

L’applicazione alla crescita personale

Quindi, cosa significa tutto questo per noi? Significa che i momenti di crisi o disordine nella nostra vita non sono solo distruttivi. Possono essere periodi di grande creatività e crescita. Proprio come un sistema fisico può trovare un nuovo equilibrio dopo un periodo di turbolenza, così anche noi possiamo trovare un nuovo senso di sé e un nuovo ordine dopo aver attraversato il caos.

Riassumendo, possiamo dire che la teoria del caos applicata alla psicologia junghiana ci insegna che la nostra psiche è un sistema complesso e dinamico, capace di trasformarsi attraverso l’interazione continua tra ordine e caos. Questo ci invita a vedere i nostri momenti di difficoltà non solo come problemi da risolvere, ma come opportunità per una trasformazione profonda e significativa.

La teoria della complessità

La teoria della complessità è una disciplina scientifica che studia i sistemi complessi e i loro comportamenti emergenti, spesso trovandosi al confine tra ordine e caos. Questo campo di studio è nato negli anni ’80 e ha visto un rapido sviluppo grazie agli sforzi di diversi ricercatori e istituti.

Fondazione del Santa Fe Institute e del Center for Complex Systems

Nel maggio 1984, George Cowan fondò il Santa Fe Institute in New Mexico. L’istituto è caratterizzato da un approccio interdisciplinare, riunendo economisti, fisici, amministratori, biologi e matematici per lavorare insieme. Il loro obiettivo era di trovare ordine nei sistemi complessi, che si definiscono come quei sistemi in cui i componenti non si stabilizzano mai completamente, ma nemmeno si dissolvono nel caos. Questa nozione è catturata nella definizione di complessità come “un caos di comportamenti in cui i componenti del sistema non si bloccano mai del tutto al loro posto, ma non si dissolvono mai del tutto nella turbolenza” (Waldrop, 1992, p. 293).

Pochi anni dopo, nel 1986, Stephen Wolfram fondò il Center for Complex Systems presso l’Università dell’Illinois, con l’intento di indagare ulteriormente i sistemi complessi. Entrambe le organizzazioni si concentrarono sulla ricerca interdisciplinare, cercando di comprendere meglio i meccanismi sottostanti ai comportamenti complessi.

La complessità al confine del caos

La teoria della complessità esplora come i sistemi complessi operano al “limite del caos”, un termine coniato da Norman Packard nel 1988. Questo concetto si riferisce a quella sottile zona di transizione tra ordine e caos, simile alla superficie dell’oceano, dove si pensa che la vita stessa possa essere creata e sostenuta. Secondo Chris Langton del Santa Fe Institute, questa regione di complessità rappresenta una fase di transizione in cui i sistemi passano dall’ordine al caos. Langton ha formulato un’equazione interessante: ordine -> complessità -> caos, suggerendo che la complessità rappresenta un equilibrio dinamico tra ordine e caos, partecipando di entrambi.

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Definizioni di complessità

La complessità è stata definita in vari modi dai diversi studiosi del campo. Ad esempio, Nicolis e Prigogine (1989) la descrivono come la capacità di un sistema di passare da diverse modalità di comportamento al variare delle condizioni ambientali. Questa capacità di adattamento e cambiamento continuo è una caratteristica fondamentale dei sistemi complessi.

Contributi di Carl Gustav Jung

Carl Gustav Jung, nato nel 1875 a Kesswil, in Svizzera, è stato uno dei pionieri della psicologia. Jung è cresciuto in una famiglia religiosa e ha scelto di intraprendere la carriera medica, specializzandosi in psichiatria. Il suo interesse per la dementia e l’interpretazione dei sogni lo portò a collaborare con Sigmund Freud, ma si separò da lui nel 1912 per sviluppare le proprie teorie.

Jung credeva che il caos nelle nostre vite potesse essere trasformato in ordine attraverso processi psichici, come quello di disegnare un mandala, un simbolo psichico universale per l’ordine. Questa idea riflette la convinzione che l’ordine può emergere dal caos, un concetto che risuona anche nella teoria della complessità.

Spontaneità e creazione dell’ordine

La fisica classica spesso presupponeva un universo ordinato e prevedibile, ma la teoria del caos e la meccanica quantistica hanno rivelato che la materia è intrinsecamente attiva e capace di creare ordine spontaneamente dal caos. Ilya Prigogine e Isabelle Stengers (1984) hanno sottolineato che i processi vitali sono complicati e spontanei, e possono essere paragonati a processi biologici complessi.

Schiuma quantistica: una matrice creativa

Nel mondo subatomico, le particelle nucleari si comportano in modo iterativo e autoreferenziale, creando e distruggendo se stesse in uno stato che sembra vuoto, ma è in realtà pieno di attività. Questo fenomeno è noto come “schiuma quantistica”. La scienza moderna ha dimostrato che caos e cosmo coesistono anche a livello quantico, confermando che l’ordine può emergere dal caos in modi inaspettati e spontanei.

Interdisciplinarità della teoria della complessità

La teoria della complessità è un campo che abbraccia diverse discipline e cerca di comprendere come i sistemi complessi possano operare al confine tra ordine e caos. Attraverso l’interdisciplinarità e la collaborazione, gli studiosi hanno scoperto che i sistemi complessi mostrano comportamenti emergenti che sfidano le tradizionali nozioni di causalità e prevedibilità.

La visione di Jung sul caos e l’ordine nella psiche umana si inserisce bene in questo quadro, dimostrando che l’ordine può emergere spontaneamente dal caos anche nei processi mentali.

Flusso laminare vs turbolenza

Quando si osserva il flusso di un fluido come l’acqua in un tubo, si possono distinguere due regimi principali: flusso laminare e turbolenza.

  1. Flusso laminare:
    • A basse velocità, il fluido scorre in strati paralleli senza mescolarsi tra di loro.
    • Questo movimento è regolare e prevedibile, con ogni strato di fluido che si muove in modo ordinato.
    • La resistenza e le forze all’interno del fluido sono minime, permettendo un flusso uniforme e liscio.
  2. Turbolenza:
    • Aumentando la velocità del fluido, si raggiunge un punto critico in cui il flusso regolare diventa instabile.
    • Il movimento del fluido diventa irregolare e caotico, con vortici e correnti imprevedibili.
    • Anche se macroscopicamente appare disordinato, a livello microscopico c’è un’alta organizzazione nel movimento delle singole molecole.
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La transizione dal flusso laminare alla turbolenza è un esempio di come il comportamento di un sistema semplice possa evolvere in qualcosa di complesso e caotico.

Questa trasformazione è un processo creativo di auto-organizzazione dove, a livello microscopico, si forma un nuovo ordine.

Applicazione psicologica della teoria

Questa dinamica tra ordine e caos nel flusso del fluido può essere paragonata alla psiche umana. Come l’acqua che scorre, anche le nostre vite possono passare da una condizione ordinata a una caotica. La repressione psicologica, ad esempio, accumula pensieri ed emozioni nell’inconscio fino a che non riescono più a essere contenuti, causando esplosioni di caos sotto forma di comportamenti nevrotici.

  • Inconscio personale: contiene ricordi repressi e percezioni subliminali, paragonabile all’acqua fredda sul fondo della pentola.
  • Ombra: secondo Jung, è la parte della psiche che contiene gli aspetti nascosti e repressi, analogamente al calore che si accumula finché non si manifesta in maniera caotica.

Instabilità di Benard e strutture dissipative

Un altro esempio di transizione dall’ordine al caos è l’instabilità di Benard:

  • Riscaldando una pentola d’acqua, inizialmente il calore si trasferisce per conduzione in modo regolare.
  • A un certo punto critico, il sistema passa alla convezione, creando bolle e vortici che rappresentano una forma di auto-organizzazione, una struttura dissipativa.

Biforcazioni e teoria del caos

La teoria del caos ci mostra che l’ordine può emergere dal caos attraverso biforcazioni, momenti critici dove un sistema può evolvere in modi diversi:

  • un sistema ordinato può diventare caotico, e viceversa, attraverso una serie di raddoppiamenti di periodo.
  • Questi punti di biforcazione sono paragonabili ai momenti di crisi nella vita di un individuo, dove le decisioni possono portare a comportamenti più caotici o a una nuova forma di ordine.

Sincronicità e continuum psichico

Jung ha proposto che la psiche operi in un continuum parallelo al nostro spazio-tempo, dove fenomeni come la sincronicità, ovvero coincidenze significative, collegano l’energia psichica al nostro mondo fisico. Questa relazione tra ordine e caos può essere vista come un equilibrio necessario per il funzionamento dei sistemi complessi, come la psiche umana.

Ordine e caos in natura e nella psiche umana

L’ordine e il caos coesistono sia nella natura che nella nostra psiche. La vita è un equilibrio delicato tra questi due poli, e comprendere come gestire questa dinamica è fondamentale per il nostro benessere. La teoria della complessità e del caos ci aiuta a vedere come l’ordine possa nascere dal caos e viceversa, insegnandoci a trovare un equilibrio creativo nella nostra esistenza quotidiana.

(Fonte consultata: Chaos Theory: Interface with Jungian Psychology by Gerald Schueler)
Teoria del caos e ordine psicologia fisica quantistica

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