Credo che ogni giorno mi servano tre cose: un motivo per provare meraviglia, qualcosa che mi faccia battere il cuore nell’attesa e la voglia di tenere sempre lo sguardo in alto. – Pensiero del Giorno Blog
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Spunti di riflessione del giorno
Credo che ogni giorno mi servano tre cose. Ma non “servano” come servono il pane o l’aria – no – mi servano come l’ombra a un albero, come un nome da sussurrare nella notte per non dimenticare chi siamo.
Un motivo per provare meraviglia. . . E non intendo il prodigio plateale, ma quella meraviglia che ti raggiunge senza bussare, mentre attraversi la strada e ti accorgi che il sole, quel giorno, ha una luce che sa di perdono. È in quei momenti che la vita si fa più vera – quando smette di urlarti addosso e ti parla piano, come faceva tua madre quando voleva che tu capissi davvero.
Poi, qualcosa che faccia battere il cuore nell’attesa . . . L’attesa è il respiro della speranza. È la promessa che il destino, per quanto disilluso, non ha ancora finito di scrivere righe con il tuo nome. Un incontro, una parola non detta, una lettera che potrebbe ancora arrivare – si vive anche di questo: del forse, del chissà, dell’impossibile che si concede un margine.
E infine, la voglia di tenere sempre lo sguardo in alto. Non per sfuggire alla terra, ma per non dimenticare che il cielo esiste. Che anche nei giorni peggiori – quelli che sanno di piombo e silenzio – una rondine può ancora disegnare la libertà sopra i tetti, e ricordarti che la poesia, quella vera, non si spegne. Neanche quando credi di averla persa.
Perché sì, la vita può essere una stanza chiusa. Ma anche lì, se sai guardare, c’è sempre una fessura da cui entra luce.
