Perché si prova invidia? La scienza spiega come usarla in modo costruttivo.

L’invidia è un sentimento comunemente associato a sensazioni negative legate ad aspetti meschini e disfunzionali della personalità umana. Tuttavia, alcuni studi scientifici ci dimostrano che l’invidia potrebbe avere effetti positivi, se gestita correttamente.

Per provare invidia è necessario che siano soddisfatte tre condizioni. In primo luogo, dobbiamo confrontarci con persone o con qualcosa – un possesso, una qualità o un risultato – con cui crediamo di non poter essere competitivi. In secondo luogo, dobbiamo desiderare quel qualcosa per noi stessi. E in terzo luogo, dobbiamo essere personalmente afflitti dall’emozione o dalle emozioni associate, poiché quando si è invidiosi si prova un malessere interiore (vergogna, senso di inadeguatezza, frustrazione ecc…).

L’invidia è il dolore personale causato dal desiderio di vantaggi altrui. In Old Money, Nelson W. Aldrich Jr descrive il dolore dell’invidia come “il senso quasi frenetico di vuoto dentro di sé, come se la pompa del proprio cuore aspirasse aria”. L’invidia è meschina e avara e probabilmente il più vergognoso dei peccati capitali. La nostra invidia non viene quasi mai confessata, spesso, nemmeno a noi stessi.

Differenza fra invidia e gelosia

Molte persone dicono “gelose” quando ciò che realmente intendono è “invidiose”. Invidia e gelosia sono sentimenti sottilmente diversi. Se l’invidia è il dolore personale causato dal desiderio dei vantaggi altrui, la gelosia è il dolore personale causato dalla paura di perdere i propri vantaggi a favore di altri, o di condividere i propri vantaggi con altri.

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L’invidia è cupidigia, la gelosia è possessiva. La gelosia non è circoscritta alla sfera romantica, ma può coinvolgere anche gli amici, la reputazione, la competenza, ecc.

Rispetto all’invidia, la gelosia è più facile da ammettere, suggerendo che potrebbe essere il minore dei due mali.

Perché si è invidiosi?

L’invidia migliora la capacità di ricordare i dettagli

Uno di questi studi è stato condotto da ricercatori della Texas Christian University di Fort Worth e dell’Università di Austin negli Stati Uniti. Questo studio ha coinvolto un gruppo di studenti a cui è stato chiesto di riflettere su esperienze passate di invidia e successivamente di leggere delle interviste fittizie. Si è scoperto che gli studenti che avevano precedentemente riflettuto sull’invidia avevano una migliore capacità di ricordare i dettagli delle interviste. Questo suggerisce che l’invidia potrebbe aumentare l’ingegno e migliorare la capacità di memorizzazione, sebbene in piccole dosi.

In uno studio successivo, alcuni studenti sono stati esposti a fotografie e interviste di presunti individui attraenti o molto ricchi. Si è scoperto che gli studenti esaminati ricordavano più facilmente i dettagli riguardanti queste persone particolarmente invidiate. Questo risultato supporta l’idea che l’invidia possa influenzare positivamente la memoria e l’attenzione, specialmente quando si tratta di individui che suscitano desiderio o ammirazione.

Secondo Richard H. Smith, psicologo dell’Università del Kentucky, l’invidia è strettamente legata alla percezione visiva, poiché il termine latino “invidere” significa letteralmente “guardare con malizia”. Questo suggerisce che l’invidia sia connessa all’attenzione e alla focalizzazione visiva, il che potrebbe spiegare perché coloro che provano invidia hanno una maggiore capacità di ricordare dettagli visivi e nomi.

L’invidia come strumento per migliorarsi

Sarah E. Hill della Texas Christian University suggerisce che se gestita correttamente, l’invidia potrebbe portare a un’emulazione positiva. Ciò significa che invece di reagire negativamente all’invidia, le persone potrebbero utilizzare questo sentimento come motivazione per migliorare se stesse. Ad esempio, potrebbero studiare le strategie che hanno portato le persone invidiate al successo e cercare di applicarle nella propria vita.

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Queste ricerche mettono in luce nuovi modi di considerare un sentimento che genera negatività: l’invidia, se gestita in modo costruttivo, può diventare un mezzo per aguzzare l’ingegno, migliorare la capacità di memorizzazione e servire da motivazione per l’emulazione positiva.

Chiaramente, non è un invito a lasciarsi andare a sentimenti di invidia, ma è bene sapere che ogni nostra emozione o sentimento può essere gestito in modo più razionale e responsabile, diventando utile per la nostra maturità interiore.

(Fonti consultate: psychologytoday.com; focus.it)

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