1. Il benessere come fondamento dello scopo
Comprendere cosa si vuole dalla vita non significa necessariamente trovare un grande obiettivo, un destino prefissato o una missione definitiva. Secondo la psicologia positiva, lo scopo si manifesta come espressione del benessere reale. Non è il frutto di una tensione verso l’esterno, ma nasce da una struttura interiore in equilibrio, fondata su cinque elementi essenziali. Questo modello, noto come PERMA, è stato proposto da Martin Seligman per descrivere i pilastri di una vita che fiorisce.
2. Il modello PERMA: i cinque pilastri del fiorire
Il benessere si costruisce attorno a cinque dimensioni:
- P – Positive Emotions: le emozioni positive nutrono la mente e rafforzano la resilienza. Gioia, gratitudine, serenità e speranza non sono semplici stati d’animo passeggeri, ma componenti attive di una vita soddisfacente.
- E – Engagement: l’essere pienamente coinvolti in ciò che si fa genera esperienze di “flow”, in cui il tempo si dissolve e la persona è completamente immersa nell’attività. Questo coinvolgimento profondo è un segnale potente di allineamento con sé stessi.
- R – Relationships: le relazioni umane significative rappresentano una delle fonti più solide di benessere e orientamento esistenziale. Il senso della vita è spesso ancorato al legame con gli altri, al senso di appartenenza, alla condivisione emotiva autentica.
- M – Meaning: il significato è la percezione che la propria esistenza contribuisca a qualcosa di più grande di sé. Può esprimersi attraverso il lavoro, la spiritualità, l’impegno sociale, l’arte o la cura degli altri.
- A – Accomplishment: la realizzazione personale non riguarda solo il successo esteriore, ma la capacità di porsi obiettivi e portarli a termine. La sensazione di competenza e progresso rafforza l’identità e favorisce la crescita.
3. Dallo scopo al fiorire: un cambio di prospettiva
Nella visione della psicologia positiva, cercare lo scopo della vita non equivale a inseguire un’idea grandiosa o mitica. Piuttosto, si tratta di costruire una vita coerente con sé stessi, in cui i cinque elementi del modello PERMA siano riconosciuti, coltivati e bilanciati. Lo scopo non è un traguardo finale, ma un orientamento che emerge naturalmente quando le persone vivono secondo ciò che le rende vitali e piene.
4. La scoperta attraverso l’esperienza
Lo scopo non si trova nella teoria o nella contemplazione astratta, ma nell’azione concreta. È attraverso l’esperienza vissuta, le scelte quotidiane, i tentativi, i fallimenti e le intuizioni che si chiarisce ciò che davvero conta. L’indicazione più chiara si trova spesso nei momenti in cui si sperimenta energia, gioia, pienezza: sono segnali che indicano una direzione autentica.
Chiedersi “Quando mi sento davvero vivo?”, “In quali attività mi sento assorbito completamente?”, o “Cosa mi dà la sensazione di contribuire a qualcosa di più grande?” è un esercizio utile per avvicinarsi a questa consapevolezza.
5. Significato: il cuore dello scopo
Il significato, nel modello PERMA, è forse l’elemento che più si avvicina alla nozione tradizionale di “scopo della vita”. Nonostante ciò, non si tratta di un concetto spirituale o filosofico astratto. Il significato è una sensazione concreta, radicata nella vita quotidiana: è ciò che si prova quando si ha la percezione che le proprie azioni abbiano valore, impatto, continuità con una dimensione più ampia dell’esistenza.
Non tutte le persone trovano significato allo stesso modo. Alcuni lo vivono nella famiglia, altri nella creatività, nella cura, nella ricerca o nella fede. Qualunque sia la forma, ciò che conta è che la vita personale risuoni con qualcosa di profondo e durevole.
6. Costruire una vita orientata al benessere
In ultima analisi, capire cosa si vuole dalla vita non significa trovare una sola risposta definitiva, ma imparare a porre le domande giuste e costruire una vita che sia risposta a quelle domande. Il benessere non è il contrario della sofferenza, ma la capacità di navigare la complessità dell’esistenza con una bussola interna salda.
Vivere una vita ricca di emozioni positive, relazioni genuine, coinvolgimento profondo, significato e realizzazione personale non garantisce un percorso facile, ma offre le condizioni per una vita integra, soddisfacente e, soprattutto, propria.
Il senso della vita e il concetto di “pienezza”
Dal punto di vista psicologico, trovare uno scopo nella vita non è solo un desiderio di realizzazione personale, ma è anche una necessità esistenziale per dare significato e ordine all’esperienza umana.
- Affrontare la sofferenza: una vita senza scopo può condurre alla frustrazione, alla depressione e alla disperazione. Viktor Frankl, psichiatra e fondatore della logoterapia, ha scritto ampiamente sull’importanza di trovare un significato nella vita, anche nelle situazioni più difficili. Frankl sosteneva che una delle principali ragioni per cui le persone soffrono è proprio l’assenza di scopo o di significato esistenziale. Questo è un punto che Jung condivideva, credendo che una vita priva di significato portasse l’individuo a vivere una esistenza disgregata e frammentata.
- Senso di pienezza: lo scopo di vita, dal punto di vista junghiano, rappresenta una sorta di “direzione interna” che aiuta a costruire una vita che non sia solo reattiva, ma che si muova con intenzionalità. È la forza che orienta l’individuo verso la realizzazione del proprio potenziale unico, portando a una vita piena, in cui la persona sente di esprimere completamente ciò che è destinata a essere.
Ricordiamoci che lo scopo della vita non è un obiettivo che raggiungi, un traguardo da tagliare, ma un modo di essere. La vita ci parla attraverso le emozioni, attraverso le esperienze che ci lasciano dentro tracce. Se ascoltiamo quelle tracce, quei segnali, capiamo che lo scopo non è mai statico, ma si evolve insieme a noi, mentre impariamo a fare pace con la nostra parte più profonda, quella che, troppo spesso, mettiamo da parte per paura.
E come possiamo sapere se siamo sulla strada giusta?”
Beh, la risposta è semplice, ma profonda: se senti che ciò che fai ha significato, se ti senti in sintonia con quello che fai, se dentro di te c’è una connessione profonda tra la tua vita esteriore e il tuo mondo interiore, allora probabilmente sei sulla strada giusta. Non è mai facile, ma è proprio questo che rende la vita unica e originale: il confronto continuo con il mistero di ciò che siamo e ciò che possiamo diventare. E l’individuazione dello scopo, alla fine, è una parte di questo mistero.
Ascoltarsi veramente!
Spesso le persone si chiedono chi sono io veramente. Questa è la domanda fondamentale. E non è una domanda che si può risolvere leggendo libri, ma è una domanda che si risponde vivendo. Vivere spontaneo è la chiave. Lo scopo non è da cercare in un altro posto, ma è già dentro di noi. Si trova quando ci accorgiamo che smettiamo di agire in base a condizionamenti esterni e iniziamo a seguire ciò che ci dà vita, ciò che ci rende felici, ciò che ci fa sentire veri.”
Per farlo, però, bisogna passare attraverso il processo doloroso, ma necessario, di liberarsi dalle paure, dalle insicurezze, dalle sofferenze non risolte che ci tengono fermi in una realtà che non ci appartiene. Questo è un lavoro quotidiano di accettazione di sé, di riconoscimento della nostra fragilità e della nostra forza interiore.”
Non si tratta di trovarlo in un colpo solo, lo scopo. Si tratta di permettere a se stessi di essere. Di ascoltare ogni parte di sé, anche quelle che ci fanno paura. Quando cominciamo a vivere autenticamente, a non nasconderci dietro una maschera, a smettere di rincorrere un’immagine che non ci appartiene, ecco che lo scopo emerge. Non come una grande illuminazione, ma come una serie di scelte quotidiane, piccole scelte che ti portano a vivere con coerenza.
Quando ti ascolti davvero, quando smetti di fare quello che pensi di dover fare, quando smetti di farti dire cosa è giusto o sbagliato da fuori, inizia a nascere un nuovo senso di orientamento, una nuova direzione che è quella che ti riguarda veramente. E questa è la bellezza del nostro scopo: non è mai perfetto, non è mai fissato, ma è un viaggio continuo verso la verità di noi stessi
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*Note: il test è solo orientativo e non rappresenta uno strumento diagnostico.
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