La normalità è un’astrazione. Un’idea comoda, forse, ma priva di riscontro nella realtà. Non ho mai conosciuto nessuno che vi corrispondesse davvero. Ogni individuo è una deviazione, un’eccezione, una combinazione irripetibile di desideri, manie e contraddizioni. Pretendere che esista un solo modo giusto di essere significa ignorare ciò che rende umana l’umanità: la sua incoerenza. – Pensiero del Giorno Blog
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Spunti di riflessione del giorno
La normalità, si dice, è un’isola che non esiste su nessuna carta geografica, un miraggio disegnato da chi ha bisogno di certezze in un mondo che invece si muove come un caleidoscopio. Nessuno, davvero, può dire di aver incontrato la “normalità” – è un personaggio di fiaba, un’ombra sfuggente che si nasconde dietro la porta del quotidiano.
Ognuno di noi è un mosaico di frammenti disordinati: desideri che si intrecciano a manie, paure che danzano con speranze, contraddizioni che rimbalzano come palline impazzite in una stanza troppo piccola.
Pretendere che esista un solo modo “giusto” di essere è come voler mettere ordine in un bosco incantato, dove ogni albero ha una forma diversa e ogni sentiero conduce a una storia unica.
È nell’incoerenza che si nasconde la vera umanità, quel movimento imprevedibile che rende vivi e irripetibili. La normalità non è un traguardo, ma un velo che sfuma di continuo, lasciandoci sospesi tra l’ordine e il disordine, tra il desiderio di sicurezza e la necessità di scoperta.
Così, piuttosto che inseguire un’idea comoda e piatta, è meglio abbracciare il caos di noi stessi, riconoscere le nostre deviazioni come piccole scintille di un grande racconto collettivo, un romanzo infinito in cui ogni capitolo è scritto con la penna dell’imperfezione.